martedì 28 maggio 2013

“Vino a corte”, a Gabiano cala il sipario su un’edizione a cinque stelle


 “Vino a corte”, a Gabiano cala il sipario su un’edizione a cinque stelle

Immaginate di essere in cima a una collina, in un castello dal quale si può ammirare un panorama mozzafiato sui vigneti del Monferrato da una parte, sulle risaie del Vercellese dall’altra e, più in là, sulle Alpi dalle vette imbiancate. Non c’è voluto alcuno sforzo di fantasia per chi è stato oggi a Gabiano, nella punta più a Nord della provincia di Alessandria, dove la festa dei trent’anni della doc omonima e delle Cantine Aperte è stata celebrata in “Vino a corte”: complici un sole inaspettato e un cielo limpidissimo, i turisti italiani e stranieri hanno potuto godersi una giornata davvero eccezionale.

“Vino a corte” è l’appuntamento annuale che i marchesi Cattaneo Adorno Giustiniani dedicano alla loro produzione enologica e al territorio: il castello si veste a festa e apre le porte al pubblico proponendo intrattenimenti culturali ed enogastronomici da mattina a sera.

Oggi si è iniziato con la tavola rotonda sui 30 anni della doc Gabiano e si è continuato con vari workshop sui Maestri del Gusto della prima capitale d’Italia, sul design delle etichette, sul vino nelle varie religioni, ma anche con uno spettacolo sul mezzo secolo delle legge 930 sulle denominazioni d’origine, un mini corso di enologia, e poi visite ai vigneti, alle cantine, al labirinto del parco secolare del castello. Le strade che si arrampicano al maniero, all’interno della tenuta, si sono animate con le bancarelle dei prodotti tipici: salumi formaggi, frutta e verdura di stagione. 

Il sipario che cala su “Vino a corte” 2013 archivia un’edizione a cinque stelle, dalla quale è emerso chiaramente come il Gabiano, nonostante le piccole dimensioni della doc, abbia un ruolo fondamentale per il territorio, essendone l’espressione più nobile.

 PHOTO GALLERY by Filippo Rizzetto
 





 
 

 

domenica 26 maggio 2013

Al Castello di Gabiano affollato confronto per i 30 anni della doc


IL FUTURO DELLE PICCOLE DOC

CHE GUARDANO AI MERCATI CON LE RADICI NELLA STORIA

Al Castello di Gabiano affollato confronto per i 30 anni della doc
e i 50 della legge istitutiva delle denominazioni

 
 


Parafrasando John Donne si potrebbe dire “No wine is an island, entire of itself”. Il Gabiano è sì una delle doc più piccole d’Italia (la produzione è inferiore alle 10.000 bottiglie, quasi tutte della sola azienda Castello di Gabiano), ma è un pezzo di mondo e, come tale, lo identifica. La forza delle piccole doc sta nelle loro peculiarità e il loro stretto legame con il territorio. La difficoltà è comunicare al mondo questo concetto e il valore che ha.

Alla tavola rotonda “Piccole doc, grande futuro”, che ha aperto l’edizione 2013 di Vino a corte, al Castello di Gabiano, sono state messe a confronto esperienze virtuose di piccolissime produzioni che lottano con la concorrenza internazionale per conquistare uno spazio sui mercati, sebbene di nicchia. Lo possono fare comunicando il territorio e la sua storia, l’impegno dell’uomo per quella determinata produzione.

I primi 30 anni della doc Gabiano acquistano pertanto valore perché inseriti in quest’ottica, che vuol dire grande lavoro in vigna, massimo rispetto delle condizioni pedoclimatiche ed esaltazione delle caratteristiche del terroir. Concordi con il marchese Giacomo Cattaneo Adorno, padrone di casa, il vitivinicoltore valdostano Costantino Charrere (azienda Les Cretes) e l’enologo Giancarlo Scaglione (azienda Forteto della Luja, nell’Astigiano, oasi WWF).

La sfida però è trovare l’equilibrio tra preziose, anche se limitate, presenze all’estero di questi vini con più costanti, e importanti, presenze nei ristoranti locali. Con questo obiettivo anche le istituzioni possono contribuire a creare nei consumatori l’orgoglio di bere i vini del proprio territorio, insieme ai produttori stessi e a chi opera, a vario titolo, nell’universo vino. Il messaggio è stato lanciato a Piero Martinotti, presidente della Camera di commercio di Alessandria, che ha partecipato alla tavola rotonda moderata dal giornalista Sergio Miravalle e alla quale hanno partecipato anche il professor Vincenzo Gerbi, il coordinatore del Comitato per le celebrazioni dei 50 anni della legge istitutiva delle doc Andrea Desana, il chairman di Marco Polo Experience, l’ex componente del Comitato Nazionale Vini Angelo Arlandini. Ha concluso Mario Ronco, enologo del Castello di Gabiano, sintetizzando così: “Una piccola doc di qualità deve avere la pianta di vite con la testa nel mercato e  le radici nella storia”.

 

 

 

sabato 25 maggio 2013

TUTTO PRONTO PER “VINO A CORTE” AL CASTELLO DI GABIANO


TUTTO PRONTO PER “VINO A CORTE” AL CASTELLO DI GABIANO
Domani, in occasione di Cantine Aperte, la tenuta organizza una giornata di degustazioni, workshop, visite guidate e curiosità. 

C’è fermento dietro il sipario del castello di Gabiano, dove si stanno mettendo a punto gli ultimi preparativi di “Vino a corte” per accogliere al meglio turisti e appassionati domani, 26 maggio, da mattina a sera. La giornata di Cantine Aperte acquista un significato ancora più profondo in questo pezzo di Monferrato che trasuda storia millenaria: la lunga genealogia della famiglia Cattaneo Adorno Giustiniani si intreccia con l’impegno per la valorizzazione del patrimonio paesaggistico, la passione per la coltivazione della vite e la qualità delle produzioni.

“Vino a corte” 2013 coincide con i primi 30 anni della doc Gabiano, il vino a base Barbera che nasce nelle colline della tenuta dei marchesi Cattaneo Adorno Giustiniani, prodotto in poche migliaia di bottiglie, ma detentore delle caratteristiche più nobili di questo terroir. Se ne parlerà domani alle 10,30 al castello, in una tavola rotonda dedicata alle piccole doc e al loro futuro, con alcuni esponenti di rilievo del panorama enologico nazionale. 

La giornata continuerà con visite guidate alle cantine, ai vigneti, al labirinto del parco secolare e con alcuni workshop di approfondimento: alle 13 si potranno conoscere i prodotti dei Maestri del Gusto della prima capitale d’Italia; alle 14 si illustrerà il design dell’etichetta del vino; alle 15,30 sarà messo in scena lo spettacolo “In vino veritas: nozze d’oro per le doc”, dedicato al mezzo secolo della legge istitutiva delle denominazioni d’origine; alle 16 si potranno conoscere curiosità sul vino nelle varie religioni e sull’analisi sensoriale in un mini-corso di enologia.

Che il sipario si alzi e inizi la festa.

lunedì 20 maggio 2013

I GIARDINI STORICI: il 26/5 visite guidate al parco e al labirinto nell’ambito di “Vino a corte”


I GIARDINI STORICI DEL CASTELLO DI GABIANO

Domenica 26 maggio visite guidate al parco e al labirinto

nell’ambito di “Vino a corte”

                                  

Dei 260 ettari della tenuta del Castello di Gabiano, nell’omonimo Comune monferrino, 5 sono riservati a parco. All’interno dell’oasi verde c’è un gioiello che nobilita ulteriormente la storica dimora: è il labirinto, uno dei rarissimi esempi documentati nell'ambito dei giardini storici del Piemonte.

La sua importanza, dal punto di vista storico, è dovuta alla sua rarità e al periodo storico in cui fu realizzato. “Erano gli anni Trenta del Novecento, - spiegano i marchesi Cattaneo Adorno Giustiniani -  dunque un periodo in cui il gusto paesaggistico era ormai affermato e consolidato. Il labirinto di Gabiano in qualche modo evoca il ritorno al passato e si colloca nell'ambito del progetto di restauro affidato dalla marchesa Matilde Giustiniani all'architetto parmigiano Lamberto Cusani. La sua collocazione nel cuore del parco enfatizza il contrasto tra le linee rigide e geometriche di un impianto-fortificazione quale è il Castello, e il parco naturale che lo circonda, richiamando il concetto medievale di selva come labirinto naturale (parco) e labirinto come selva artificiale dove la natura è rigorosamente manipolata e controllata dall'uomo”.

Il labirinto sarà visitabile il prossimo 26 maggio, nella giornata di “Vino a Corte”, in cui le porte del Castello di Gabiano si apriranno al pubblico. La visita guidata permetterà di conoscere i segreti del parco del maniero e apprezzarne appieno la valenza storica e paesaggistica.

martedì 14 maggio 2013

"Piccole DOC, grande futuro" la tavola rotonda" del 26/5 ore 10.30



PICCOLE DOC, GRANDE FUTURO
Al Castello di Gabiano il prossimo 26 maggio
si celebrano i primi 30 anni della doc Gabiano
e il mezzo secolo della legge istitutiva delle denominazioni d'origine
 
Se ne producono meno di diecimila bottiglie all'anno, destinate a intenditori italiani e stranieri che non rinunciano a uno dei vini rossi più particolari del Piemonte: il Gabiano, piccola doc che nasce nel comune omonimo del Monferrato, in provincia di Alessandria, al confine con quelle di Torino e Vercelli. Il Gabiano è un vino rosso che deriva per il 95% da uve Barbera e dalla restante parte da uve Freisa e/o Grignolino coltivate esclusivamente nel piccolo comune. Stapparne una bottiglia significa scoprire un mondo ricco di storia. Non è un caso che tale produzione sia il fiore all'occhiello dell'azienda vitivinicola Castello di Gabiano, dei marchesi Cattaneo Adorno Giustiniani, i quali dedicheranno proprio a questo vino la prossima edizione di "Vino a corte", in programma domenica 26 maggio nel maniero monferrino. L'evento 2013 coincide con il trentesimo anniversario della doc Gabiano e il cinquantesimo dall'entrata in vigore della legge istitutiva delle denominazioni di origine.
Per celebrare la doppia ricorrenza è stata organizzata una tavola rotonda dal titolo "PICCOLE DOC, GRANDE FUTURO", alla quale parteciperanno, moderati dal giornalista Sergio Miravalle, Andrea Desana, coordinatore del Comitato Promotore del Cinquantenario della legge sulle doc; Angelo Arlandini, Componente Comitato Nazionale Vini del Ministero dell’agricoltura, già presidente della Camera di Commercio di Alessandria; il sindaco di Gabiano Mario Tribocco; Vincezo Gerbi professore ordinario di Enologia all'Università di Torino; Giancarlo Scaglione, enologo e 'anima' della piccola doc Loazzolo; Costantino Charrere, dell'azienda valdostana  Les Cretes; Patrizia Marin, chairman di Marco Polo Experience e docente del Master in "Food and Wine Communication" alla IULM di Milano. Con loro l'imprenditore e viticoltore Giacomo Cattaneo Adorno e l'enologo del Castello di Gabiano, Mario Ronco.
Se, da un lato, l'accentuata frammentazione del territorio vitato nazionale comporta maggiori difficoltà nell'emergere sui mercati internazionali, dall'altro essa è sinonimo di uno straordinario patrimonio enologico che l'Italia può vantare, e in particolare il Piemonte. Merito del terroir, quelle determinate caratteristiche del terreno e del microclima che danno anima e corpo a un calice di vino prezioso. Nel caso del Castello di Gabiano, poi, l'unicità della produzione è riscontrabile anche nella resa bassissima per ettaro, solo 50 quintali, nelle vendemmie limitate alle migliori annate e nei profumi intensi di questo vino.
Nelle cantine del castello sono conservate bottiglie di vendemmie storiche, a partire dal 1945. Ma la storia del Castello di Gabiano vanta anche una medaglia d'oro all'Esposizione Mondiale di Parigi del 1900: da allora ad oggi sono cambiate tecniche di coltivazione e di vinificazione, ma un elemento è rimasto intatto. È la sua forte personalità, un mosaico di emozioni gustative che si compone partendo dai filari che circondano la storica tenuta.
 
 
 

giovedì 9 maggio 2013

-5 giorni!per non arrivare impreparati>>PLANNING ORARIO VINO A CORTE



COMUNICATO STAMPA "Vino a corte": la piccola doc si apre al mondo


COMUNICATO STAMPA

 

VINO A CORTE AL CASTELLO DI GABIANO

 

Domenica 26 maggio si celebrano i 30 anni della piccola doc

 in una giornata di eventi nella Tenuta dei Marchesi Cattaneo Adorno, nel Monferrato

                                                 

Le porte del castello di Gabiano, in provincia di Alessandria, si apriranno al pubblico domenica 26 maggio per  “Vino a corte”, l’atteso appuntamento con i Marchesi Cattaneo Adorno Giustiniani, la storia, le eccellenze gastronomiche piemontesi e i vini della tenuta. Un evento che quest’anno ha un valore aggiunto: il trentesimo anniversario della doc Gabiano, la piccola e preziosa denominazione che nasce nei vigneti dell’azienda e che sarà celebrata nella tavola rotonda “Piccole doc. Grande futuro” (ore 10.30) nella giornata di “Vino a corte”, a cui parteciperanno esperti e figure di rilievo del panorama enologico nazionale. Il mediatore sarà Sergio Miravalle:  firma storica de "La Stampa" e docente di Comunicazione e immagine del vino alla Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Torino. Tra i relatori: Andrea Desana, coordinatore del Comitato promotore del Cinquantenario della legge delle DOC; il conte Gelasio Gaetani D’Aragona, produttore storico in Montalcino, scrittore e giornalista, fondatore di EX VINIS; Mario Tribocco, sindaco di Gabiano; Giacomo Cattaneo Adorno, imprenditore, agricoltore e viticoltore per la piccola doc Gabiano; Mario Ronco, enologo per il castello di Gabiano e personalità molto apprezzata nel mondo del vino nazionale e internazionale; Giancarlo Scaglione, celebre enologo al quale si deve la fama della piccola doc di Loazzolo; Costantino Charrere - Az Agr. Les Cretes, Valle d’Aosta; Patrizia Marin: giornalista e funzionaria del Ministero. 

Alle doc è anche dedicato lo spettacolo teatrale e musicale  (ore 15.30) messo in scena per ricordare il mezzo secolo della legge istitutiva delle denominazioni di origine controllata: è la prima volta che una ricorrenza del genere viene celebrata con un musical.

Ma il programma della giornata è fitto di iniziative: sono previsti diversi workshop. Il primo (ore 11) dedicato al vino nelle religioni, dagli antichi greci alle tre grandi religioni monoteiste: proibizioni, celebrazioni e significati della bevanda sacra per eccellenza. Nel secondo (ore 13) si andrà alla scoperta dei Maestri del Gusto della provincia di Torino: un percorso attraverso le suggestioni gastronomiche della prima capitale d’Italia. Si procederà quindi nel pomeriggio con un workshop sul design dell’etichetta del vino (ore 14) e un corso introduttivo di enologia/analisi sensoriale (ore 16). 

Per chi intende conoscere da vicino lo straordinario patrimonio botanico del castello sono poi previste due visite (ore 12 e ore 16) nel labirinto secolare e ai giardini storici, insieme a un agronomo e architetto paesaggista.

La giornata si completa con le degustazioni dei vini dell’azienda (oltre al prezioso Gabiano doc Riserva “A Matilde Giustiniani”, anche il Grignolino del Monferrato Casalese doc “Il Ruvo”, la Barbera d’Asti docg “La Braja”, il Monferrato Bianco doc “Corte”, il Rubino di Cantavenna, …), visite ai vigneti e alle cantine storiche, assaggi di piatti tipici, ...

L’ingresso è libero.